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I Cannoni in Bronzo da 24 libbre

 

Il modello che intendo rappresentare per quanto riguarda l'artiglieria si attiene alla configurazione della prima campagna del Fleuron nel 1732 cioè 12 pezzi da 24 lb in bronzo più 12 da 18 libbre in ferro per la prima batteria.

In questa pagina, per la loro peculiarità, voglio illustrare come ho riprodotto nella scala 1:48 i cannoni in bronzo.

Le canne dei cannoni in bronzo si differenziano da quelle in ferro per il fatto che presentano decorazioni in rilievo che rappresentano stemmi, blasoni, motivi vegetali e due maniglioni foggiati a delfino.

La riproduzione in scala di questi elementi è abbastanza difficoltosa proprio per i suddetti rilievi. Ho quindi scelto di realizzare una canna prototipo dalla quale ricavarne delle copie.Queste le fasi realizzative:

1) disegno

1) tornitura della canna

1) fotoincisione dei fregi e loro incollaggio

1) stampo in gomma siliconica

1) colata in bronzo

1) finitura

 

 

_________ IL DISEGNO

 

 Ho disegnato al CAD la canna da tornire giusto per avere le misure dei vari elementi che la compongono (la culatta, i rinforzi, la volata, il tulipano ecc.)

 

 

Per i decori ho dovuto produrre un disegno che si prestasse ad essere fotoinciso e visto la minutezza dei particolari e la mia inesperienza per la fotoincisione ho semplificato la grafica.

 

 

 

 

_________ LA TORNITURA

 

Ho riprodotto la canna da un tondo di ottone da 13 mm, nessuna difficoltà per la lavorazione solo un po' di attenzione per le quote. Successivamente alla tornitura con l'aiuto di una fresatrice ho ricavato il foro degli orecchioni.

 

 

 

_________ LE DECORAZIONI

 

Prima ancora di mettere mano alla costruzione delle canne mi sono posto il problema di come riprodurre le decorazioni visto che non ho nessuna pratica di modellazione. L'idea mi è venuta guardando un filmato fermodellistico dove veniva illustrata la tecnica della fotoincisione. Non mi sono perso d'animo, mi sono informato, ho costruito le attrezzature e ho procurato il necessario. (vedi La Fototranciatura chimica)

E' una tecnica per la quale bisogna fare pratica per avere il controllo sul materiale da fotoincidere/fototranciare. Nel mio caso al quarto tentativo mi sono accontentato del risultato.

Ottenuto i fregi, li ho incollati con il cianoacrilico sulla canna precedentemente tornita e una volta ben asciutta ho proceduto alla rimozione e pulitura dell'eccedenza di colla.

 

 

 

_________ LO STAMPO

 

   Ho usato la gomma siliconica della Prokima GLS PRO 20 per ottenere uno stampo bivalve come si vede nelle figure che seguono

 

 

 

 

 

 

_________ IL BRONZO

 

Per la colata ho usato il MetalFluid Bronzo della Prochima. Si tratta di un composto ottenuto da resina al 30% e graniglia di bronzo al 70%. Una volta colato, vibrato ed essiccato va carteggiato per rimuovere l'eccesso di resina che affiora all'intorno del pezzo. Il prodotto è duro, bello da vedere e d'effetto. L'unico difetto, almeno per piccoli pezzi è la fragilità, infatti mi è caduta una canna dalle mani che con mia meraviglioa si è rotta in cinque pezzi.

 

 

 

 

_________ LA FINITURA

 

Una volta sformato il pezzo, ho rimosso con una paglietta fine di ferro la patina di resina superficiale ed ho immerso il pezzo in una soluzione ossidante per metalli, seconda pagliettatura e poi un velo di gomma lacca decerata.

 

 

 

Nella foto che segue si vedono le varie fasi di produzione. A partire da sinistra: il prototipo in ottone; il pezzo sformato; la rimozione della resina superficiale; l'ossidatura; il trattamento finale. I colori di questa foto non sono reali perché fatta in serata a luce artificiale.

 

 

 

Risultato finale.

 

 

 

 

 

_________ LE CARRETTE

 

La costruzione delle carrette è abbastanza semplice per quanto riguarda le parti lignee, più difficoltosa è la ferramenta per la sua minutezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Renato Brunetti WebMaster