Tagliacarta
Con questo tutorial propongo la costruzione di un tagliacarte per la rifilatura dei volumi servito da un martinetto idraulico del tipo usato come cric per automobili.
L'idea è quella di costruire un saldo e robusto telaio a supporto degli elementi principali: il portalama con la relativa lama, il pressino per tenere fermo il volume durante il taglio e un elemento rigido che oltre a fare da sede per il martinetto dovrà distribuire equamente sulla lama la forza necessaria al taglio.
Il telaio è costituito da quattro pezzi in legno duro: la base, due montanti e un travetto superiore. La base l'ho ricavata da uno pezzo di olmo di spessore adeguato da rendere abbastanza stabile il tutto.
Ai lati ho ricavato le due femmine a coda di rondine che ospiteranno i piedi dei montanti. Completano la base due zeppe di forma trapezoidale.
Ho lavorato i due montanti in faggio evaporato realizzando gli incastri a coda di rondine maschi al piede e femmina in testa, ho ricavato poi le cavità per ospitare la parte semovente costituita dal portalama e dal pressino. Nella prima foto che segue svelo un piccolo trucco: con lo scalpello fare un'unghietta come si vede per iniziare con precisione il taglio della sega.
A completamento dei montanti ho eseguito i due elementi di chiusura destro e sinistro. Anch'essi costruiti in faggio evaporato presentano inferiormente un rigrosso sagomato che funziona da fine corsa della lama. Presentano inoltre appositi fori tali da poter ospitare incassata la testa cilindrica delle viti di fissaggio. A corredo, come si vede dalla foto, ho realizzato i ritegni in acciaio per le molle di richiamo.
Ultimo pezzo del telaio il travetto orizzontale in faggio evaporato che presenta anch'esso alle estremità le code di rondine e una cava centrale che fa da alloggiamento per la piastra d'acciaio a protezione dal pistone del martinetto.
Il portalama è costituito da un corpo principale che ho ricavato da un pezzo di noce satiné. Esso è accessoriato con quattro molle a trazione, quattro rotelle ad incasso, un profilo in ottone ad "L" e due ritegni in acciaio per sostenere le molle.
Il corpo principale presenta due fresature nella parte inferiore e per tutta la lunghezza: una per posizionare e serrare la lama con le apposite viti; la seconda all'interno della prima per ospitare il profilo di ottone a "L" che fa da protezione tra la parte superiore della lama ed il legno. Il lato inferiore è scanciato di circa 19° per tutta la sua lunghezza al fine di facilitare l'allontanamento dei ritagli in fase di rifilatura.
I lati presentano le mortase per ospitare le quattro rotelle da incasso che impediranno eventuali blocchi da disassamento e gli incastri per i ritegni delle quattro robuste molle a trazione utili a riportare il portalame nella posizione di inizio allo scarico del martinetto.
Per pressino intendo il dispositivo che dovrà tenere fermo e compresso il volume al momento del taglio. Esso, tramite l'elemento rigido e ai pressori è azionato contemporaneamente alla lama. I pezzi costituenti il pressino sono: un listello di legno duro, una stiscia in acciaio zincato, tre pressori telescopici a molla, due staffe con rullo.
Il listello l'ho ricavato da un pezzo di bosso bianco, su di esso ho fresato per la lunghezza l'alloggiamento della guida, i fori svasati per la viteria delle staffe; le asole e i fori a doppio raggio per annegare le teste delle viti che mantengono i pressori. Ho ricavato la guida da un listello di acciaio zincato corredandolo con due pernetti saldati ad esso. La funzione della guida è quella di tenere un franco equidistante tra il limite del pressino e la linea di taglio della lama. Due volantini passanti serrano la guida al listello.
Le staffe le ho ricavate da un ritaglio di alluminio di 5 mm di spessore, mentre i due rullini li ho sezonati da una barra di ottone da 16 mm. La funzione delle staffe è duplice: i rulli permettono la discesa nelle cave dei montanti del telaio senza intoppi, la seconda è per la praticità del montaggio nel telaio, infatti, una delle due dovrà essere montata direttamente posizionata nella cava del telaio.
L'esigenza di avere al momento del taglio la sicurezza dell'immobilità del volume da rifilare mi ha fatto ideare un apposito dispositivo (pressore) che sfrutta il movimento della lama. In pratica il movimento del martinetto abbassa la lama e contemporaneamente tramite i pressori montati sul pressino si blocca il volume. Il pressore è costituito da tre pezzi di tubo in ottone aventi diametri decrescenti tali da essere montati telescopicamente. Una piccola rettifica al tornio è necessaria per far scorrere adeguatamente i tre pezzi.
Ho ricavato lungo la generatrice dei pezzi superiore ed inferiore, una fessura adatta allo scorrimento dei nottolini di guida-arresto che andranno saldati sul pezzo centrale.
Due elementi di chiusura e una molla a compressione occorrono per completare il dispositivo.
La sequenza di montaggio dei vari elementi è fondamentale per la corretta riuscita del dispositivo. Ecco punto per punto come procedere:
1) saldare i due nottolini del segmento centrale;
2) infilare il segmento inferiore dentro il centrale tenendo l'apertura della fessura verso il basso;
3) infilare i due suddetti nel segmento superiore tenendolo con l'apertura della fessura verso l'alto;
4) saldare l'elemento di chiusura superiore;
5) inserire la molla;
6) saldare l'elemento inferiore;
raccomando per questo ultimo punto di evitare di far riscaldare eccessivamente la molla all'interno.
L'elemento rigido l'ho ricavato da un pezzo di profilo a "T" in acciaio. Tagliata l'anima nella misura dovuta ho ricavato l'incastro per la piastra di apppoggio del martinetto successivamente saldata e rinforzata inferiormente. Con precisione ho fatto i fori di passaggio delle viti per il fissaggio dei pressori e del portalama. I fori che si vedono sulla piastra di appoggio, di diametro adeguato, servono a far passare la testa delle viti ed il cacciavite. Due passate di fondo aggrappante e due di verniciatura completano l'elemento.
Prima ancora di avere la minima idea di cosa avrei costruito ho contattato il produttore di lame sig. Zuffinetti dell'omonima ditta il quale mi ha consigliato, facendomi anche un piccolo sconto, una lama lineare per taglierina Dahle 420x50x6mm. Una volta ricevuta, in funzione della sua geometria ho progettato tutto l'accrocco.